...LEGGETE E ED CCITATEVI CON ME......
Ieri, un pomeriggio
qualsiasi. La giornata è iniziata all’insegna della routine e pare
volersi concludere con lo stesso copione.
Sono appena tornata
a casa dal lavoro, uno dei lavori. Chiudendomi la porta alle spalle,
tolgo le scarpe e appoggio la borsa. Gesti abitudinari, compiuti un
infinità di volte, ma che oggi mi lasciano un sentore di fastidio,
quasi di frustrazione. A ogni passo sgancio un bottone dei jeans,
arrivata in camera me ne sono sbarazzata. Slaccio il reggiseno, sfilo
le spalline dalle maniche della maglietta e presto mi trovo affondata
nel cuscino a fissare il soffitto.
La frustrazione si
trasforma presto in benessere. Il picco della giornata è spogliarmi
e sdraiarmi sul letto, cazzo che vita! Questo dovrebbe farmi
riflettere, ma preferisco godermi la piccola parentesi di relax che
filosofeggiare sulla povertà di stimoli..
Sistemo i cuscini in
qualche modo dietro le spalle, mi ci accomodo seduta e sposto il
portatile dal comodino alle gambe. La posta elettronica e Skype
richiedono la mia attenzione. Ignoro la prima e dedico attenzione al
secondo. Scarsa attenzione per essere onesti. Almeno dieci
conversazioni e diverse richieste di contatto: accetto queste ultime
e passo in rassegna le prime. Saluti, saluti, richiesta di show (mi
spiace, ma sono arrivata tardi amico mio…), messaggio
incomprensibile, saluti, altra richiesta di show (sempre quando sono
fuori, eccheccavolo!), ancora saluti, eccetera. Niente di nuovo sotto
il sole, si dice così no? Mi armo di pazienza e inizio a rispondere.
Come nella migliore
tradizione, adesso che io sono disponibile la folla si è diradata
fino a sparire del tutto. Nessun reply.
Mi infilo le cuffie,
youtube, hit del momento. Che palle sta pubblicità, salta. Musica.
Suono famigliare,
allora c’è vita sul pianeta Skype… vediamo chi è.
E’ uno dei
contatti appena aggiunti. Sbircio il profilo, immagine che non riesco
a capire, nessuna info di rilievo. Vediamo che vuole.
I: “Hai voglia di
divertirti un po’ con me?”
U: “Ti ringrazio
per l’offerta, ma non sono nelle condizioni di poterCi aiutare”
U: “Tra meno di
un’ora sono a casa, comunque”
“Perché una
ragazza bella come te non è fra le prime cinque della classifica…?”
Non so se
rispondergli vaffanculo o se dargli corda. Assecondiamolo, vediamo
dove va a parare.
I: “Purtroppo
dedico poco tempo a questa attività. Lavoro tutto il giorno e mi
collego solo quando riesco. Lo faccio più per divertimento che per
altro”
U: “E che cosa ti
diverte?”
Continua la serie di
domande idiote, come cazzo vuoi che mi diverta?
I: “Equitazione,
pomeriggi al mare, discoteche”
U: “’You know,
they say sarcasm is a metric for potential. If that's true, you'll be
a great man some day’. Tu una donna, ovviamente…”
Fingo ammirazione?
Oppure lo liquido? Ma diamogli sta possibilità…
U: “Non direi… è
il papà di Iron Man”
I: “Ti senti un
super eroe?”
U: “Credo che a
volte tutti portiamo una maschera. Qualcuno si nasconde dietro
l’anonimato, persino dietro la nudità… No, non mi sento super nè
tantomeno un eroe. Di super qui c’è solo il tuo corpo ;-)”
Se non fosse per
quella conclusione così banale, mi avrebbe quasi incuriosito…
Scrive in italiano, è attento alla punteggiatura, le allusioni sono
velate, chissà che cosa cerca.
U: “Era una
provocazione. Apprezzo la tua diplomazia. So che sei in dubbio se
liquidarmi o continuare a leggere”
Beh, come dargli
torto. Ha pure usato la parola liquidare. Adesso però lo metto alle
strette.
I: “Scusa, non per
essere scortese, ma ho diversi contatti che mi cercano.”
U: “Ho disturbato
anche troppo, sei stata molto gentile e a modo. A presto”
<Hai un nuovo
messaggio di posta: ####@outlook.it ti ha appena fatto un regalo>
E da chi?
Mezz’ora dopo,
turbante in testa, salviettone annodato appena sopra il seno, lo
sciolgo e lo stendo sul letto. Mi ci siedo sopra e inizio a spalmarmi
la crema. Infilo nuovamente le cuffie e continuo l’ascolto da dove
l’avevo lasciato.
<Hai un nuovo
messaggio di posta: ####@outlook.it ti ha appena fatto un regalo>
Di nuovo? Chi sarà stavolta? Caspita che cifra…
Skype trilla. E’
di nuovo lui.
U: “Sono a casa.
Ti ho mandato un regalino per il disturbo”
I: “A me ne sono
arrivati due, in realtà”
U: “Il secondo è
un anticipo sulla prestazione”
I: “Di che cosa
stai parlando?”
U: “Pensavo
facessi la camgirl, non beneficienza…”
I: “Eh sì… a
tempo perso faccio anche quello”
I: “Adesso? Beh…
ok! Dammi cinque minuti e ti chiamo”
U: “Non resisto
cinque minuti”
Strano e pure
eiaculatore precoce. Vista la cifra, ho solo da guadagnarci.
Facciamogli sta cortesia.
[Skype che trilla]
Si sta stabilendo la connessione. Compaio io nel riquadro piccolo e
la rotellina che vortica nervosamente in quello grande.
Pochi secondi e mi
trovo di fronte una figura in penombra.
U: “Caspita quanto
sei bella! Ma che ci fai nuda sul letto?”
I: “Ero in doccia
e mi hai messo fretta… e ti ho chiamato subito. Tu non ti mostri?
Non vedo nulla, è troppo buoio”
U: “Certo, aspetta
un attimo”
Vedo qualcuno che si
muove, un ronzio sommesso e la stanza prende luce. Una mano afferra
lo schienale, arretra la sedia e mi ritrovo di fronte una ragazza.
Sono senza parole.
Voglio dire… non mi aspettavo che il mio interlocutore fosse una
lei.
Ha dei lineamenti
delicati: naso piccolo e leggermente all’insù, bocca carnosa e di
un colorito acceso, taglio degli occhi quasi orientale. Sembrano
neri, di certo scuri. Capelli raccolti. Non ha trucco o se ne ha è
molto leggero. Indossa una maglietta piuttosto larga. Ne escono due
braccia esili.
E’ bella, non
saprei che altro dire.
U: “Piacere, di
nuovo. Sono Anna”
I: “Piacere mio,
di nuovo. Io sono Sara, comunque. Non avevo capito fossi una ragazza”
U: “Sono una
cliente, conta così tanto il genere per te?”
I: “Onestamente è
la prima volta che mi contatta una ragazza, non mi sono mai posta il
problema”.
E penso...altre volte mi sono sentita attratta da un essere umano di sesso
femminile, ma questa volta è un'eccitazione diversa, più forte ma non glielo posso scrivere. Ma cazzo quanto mi
intriga.
SE VOLTE SAPERE IL PROSIEGUO MMM
DIVERTIAMOCI E VE LO RACCONTO
DIRETTAMENTE IN SHOW... VI ASPETTO